Originario dell’India, della Cina, della Persia o delle pendici dell’Himalaya, non si sa ancora con precisione, il Re dei Fiori, il Gelsomino, ha un’anima nobile e un profumo dirompente, mielato e fruttato. Il candore dei suoi fiori è di un bianco immacolato. Gli intrecci dei suoi rami arrivano ad adornare interi muri, viali e sentieri. È uno degli ingredienti più amati della Profumeria per le sue traboccanti note e sfumature olfattive. Il Gelsomino è un capolavoro olfattivo della natura.
“Piccole e luminose stelle precipitate sulla terra”
La sua storia
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Esistono oltre 250 varietà di Gelsomino e altrettante molecole odorose che compongono il suo profumo. Il Gelsomino è una splendida pianta rampicante sempreverde e perenne. Conosciuto fin dalla notte dei tempi, per alcune culture porta amore, sensualità e felicità. I Faraoni Egizi lo utilizzavano per profumare l’acqua del bagno e le statue degli dei. Gli Imperatori Cinesi aromatizzavano il Tè Nero con il Gelsomino.
Nell’era Vedica, gli Indiani lo associavano a Kāma (l’equivalente indù del nostro Eros). Esaltato dai poeti sanscriti, simboleggiava l’amore appassionato e seducente. Fu durante l’era cristiana che prese il nome che conosciamo oggi e che deriva dal persiano Yasameen (dono di Dio). I racconti di Le Mille e una Notte sono pervasi di Gelsomino. È inoltre uno dei simboli di Afrodite, la dea dell’amore, e la leggenda narra che i cinque petali del fiore rappresentino le sue dita profumate.
Il Gelsomino cresce a Maggio e per questo, essendo il mese a Lei dedicato, è associato anche alla Vergine Maria. Si trova infatti in molte rappresentazioni artistiche cristiane del Rinascimento. Nel 1600 i maestri pellettieri di Grasse lo usavano per profumare i loro guanti e veniva semplicemente chiamato “il fiore” in onore della sua magnificenza. Grazie al Gelsomino la città diventò la capitale mondiale del Profumo. In Italia lo coltivò per primo Cosimo de’ Medici intorno al 1500.
È il fiore per eccellenza che ha dato vita a molti capolavori della Profumeria. L’essenza sintetica di Gelsomino fu impiegata per la prima volta nel 1966 dal celebre Edmond Roudnitska, in Eau Savage di Christian Dior, segnando una decisa e floreale svolta nei Profumi maschili.
Caratteristiche
Il Gelsomino è stato il primo fiore a essere coltivato esclusivamente per il suo meraviglioso profumo. Cresce rigoglioso nei luoghi più belli del mondo, come per esempio i giardini del Mediterraneo che ricordano la magia delle calde notti d’estate. Sboccia da giugno a ottobre continuamente. Siccome il Gelsomino emana il suo massimo profumo soprattutto di notte, si dice abbia un legame speciale con Venere e la Luna.
Delicatissimo da estrarre per la fragilità dei suoi piccoli fiori stellati a cinque petali, viene raccolto a mano alla sera o all’alba, prima insomma che si offra, aprendosi, alla luce del sole e alla golosità delle api, e deve essere distillato il più velocemente possibile. Se raccolto alla sera il suo profumo sarà più animalico e fruttato, mentre se raccolto all’alba avrà sfumature olfattive più verdi e floreali.
Due molecole particolari
Il Profumo del Gelsomino incanta gli esseri umani, pervade l’aria, satura il vento, trasmette amore, rende misteriose le notti e imprime nella nostra memoria il suo indimenticabile odore. Questo è dovuto a un particolare cocktail di due molecole odorose: l’Indolo (si trova anche nel catrame, nei Fiori d’Arancio e nelle feci umane. È un derivato del Triptofano, un amminoacido precursore della Serotonina, la molecola della felicità) dal carattere decisamente animale, denso e persino aggressivo seppur esaltante.
E il Dihidrojasmonato di Metile che dona al Gelsomino la sua prorompente, vaporosa e trasparente freschezza, alleggerendo quella scintilla opulenta così carnosa tipica dei fiori bianchi. Questa molecola è stata isolata nel 1962 dal Dottor Démole con il nome di Hedione dal greco Hedone, che significa piacere. Infatti, recenti studi hanno dimostrato che l’Hedione attiva una specifica area dell’Ipotalamo femminile proprio legata al piacere.
Fiore della Vergine e fiore del piacere, dunque. Sacro e profano. Innocente e lussurioso. Mistico e carnale.
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Jasmin Impératrice Eugénie di CREED